Un enorme successo per i polacchi. Questo disco ci avvicina a una svolta energetica. L’esperimento, al quale hanno lavorato anche ricercatori polacchi,
Un enorme successo per i polacchi. Questo disco ci avvicina a una svolta energetica. Gli scienziati che lavorano sul tokamak JET sono riusciti a ottenere una dose record di energia da una quantità quasi impercettibile di carburante. L’esperimento, al quale hanno lavorato anche ricercatori polacchi, rappresenta un passo importante nel lavoro che potrebbe portare alla rivoluzione energetica del secolo. Il record è stato stabilito durante l’ultima campagna sperimentale sul tokamak Joint European Torus (JET) situato in Gran Bretagna. Questo risultato è un ottimo riassunto di 40 anni di funzionamento di questo straordinario, uno dei più grandi e potenti ordigni termonucleari al mondo.
Una tale quantità di energia dalla fusione non è mai stata ottenuta prima. Questi numeri sono impressionanti
Giovedì gli scienziati associati al consorzio EUROfusion hanno riportato un successo straordinario. Durante lo scarico nel tokamak JET, sono riusciti a ottenere un’elevata potenza termonucleare, della durata di 5 secondi, dal carburante deuterio-trizio. Secondo le misurazioni, i fisici sono riusciti a ottenere 69 megajoule di energia utilizzando solo 0,2 milligrammi di carburante – spiegano i ricercatori dell’Istituto di fisica del plasma e microfusione laser di Varsavia (IFPiLM). Gli scienziati polacchi associati a EUROfusion svolgono da anni un ruolo importante nella ricerca presso il JET.
Il nuovo risultato migliora sensibilmente i valori precedentemente raggiunti sui tokamak. Nella precedente scarica record del dicembre 2021 (sempre su JET), i ricercatori sono riusciti a produrre 59 megajoule di energia, che corrispondono a 12 megawatt di potenza al secondo. Tuttavia, allora veniva utilizzato ancora meno carburante: 0,1 milligrammi di trizio e 0,07 milligrammi di deuterio.
Come scrivono i ricercatori dell’IFPiLM , il nuovo record è un risultato eccezionale che costituisce una pietra miliare nel campo della scienza e dell’ingegneria termonucleare. Questa è la più grande quantità di energia mai ottenuta dagli esperimenti di fusione sulla Terra e il culmine di 40 anni di lavoro del tokamak JET, che ha svolto un ruolo chiave nell’accelerare il lavoro su questo tipo di fonte di energia.
Fusion news! Last year, European researchers successfully generated 69 megajoules of #fusionenergy using the #JointEuropeanTorus JET. Largest amount ever in a fusion experiment and a new #FusionWorldRecord! ☀️https://t.co/XL8xugoUIN#FusionBreakthrough pic.twitter.com/KX01mskZsk
— EUROfusion (@FusionInCloseUp) February 8, 2024
Nel dicembre 2023, con la partecipazione dei fisici polacchi dell’istituto di Varsavia, è stata completata l’ultima campagna sperimentale al JET. Abbiamo poi avuto l’opportunità di parlare con due scienziati dell’IFPiLM – Dr. hab. Agata Chomiczewsk e il Dott. ing. Natalia Wendler – che direttamente da Culham nel Regno Unito (vicino a Oxford) ci ha raccontato come funziona la fusione nucleare e perché la ricerca su di essa è così importante (maggiori informazioni su questo argomento si trovano nell’articolo qui sotto).
La nostra determinazione e la cooperazione internazionale hanno prodotto risultati eccezionali che rappresentano una pietra miliare nella ricerca sull’energia da fusione. Questo successo non solo conferma la capacità di controllare il plasma nei tokamak, ma rappresenta anche un passo fondamentale verso il raggiungimento dell’obiettivo della produzione di energia su scala commerciale utilizzando la reazione nucleare. Ci sono ancora molte sfide e anni di ricerca davanti a noi, ma sono convinto che il nostro duro lavoro porterà soluzioni ancora più innovative che daranno forma all’industria energetica globale.
– ha detto il dottor Hab. Agata Chomiczewska, prof. IFPiLM, coordinatore nazionale della ricerca sul tokamak JET.
Fusione termonucleare, o il Sole sulla Terra. Potrebbe essere la rivoluzione del secolo
La fusione termonucleare è un processo che avviene nei nuclei delle stelle, compreso il nostro Sole. Si tratta insomma del processo opposto alla fissione dei nuclei atomici, fenomeno oggi utilizzato nelle centrali nucleari. Durante la sintesi, i nuclei atomici si scontrano, provocando la formazione di elio più pesante da due atomi di idrogeno più leggeri. Questo processo porta al rilascio di enormi quantità di energia che le stelle irradiano sotto forma, tra l’altro, di calore e luce.
Sulla Terra, gli scienziati, in condizioni controllate, cercano di utilizzarla per ottenere energia, che un giorno potrà essere utilizzata, tra l’altro, per la produzione di energia elettrica nelle future centrali a fusione. Il compito non è facile, perché per avviare la fusione termonucleare sulla Terra è necessaria una temperatura estremamente elevata di circa 150 milioni di gradi Celsius.
Tuttavia, il gioco vale la candela, perché la fusione può essere una fonte di energia pulita e facilmente disponibile al 100% che andrà a completare le fonti rinnovabili oggi disponibili. In questo processo, gli scienziati utilizzano deuterio e trizio (due isotopi dell’idrogeno), che possono essere facilmente ottenuti sulla Terra. Un effetto collaterale del processo è l’elio innocuo. Si ritiene che lo sviluppo di una fonte efficiente di elettricità derivante dalla fusione rappresenterà una svolta assoluta nel settore energetico, paragonabile alla rivoluzione industriale.
Ora gli scienziati di EUROfusion stanno aspettando il completamento della prossima costruzione di un reattore ancora più grande e avanzato, ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor). Secondo le ipotesi, ITER sarà in grado di produrre circa 500 MW di energia in cicli della durata massima di circa 1.000 secondi (16,7 minuti). Un piano molto più ampio è la costruzione di una centrale termonucleare sperimentale DEMO (DEMOnstration Power Plant). Tuttavia, è probabile che questo progetto diventi realtà non prima degli anni ’50.