Le cose si fanno calde tra Turchia e Israele. “Non parliamo”. In precedenza il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato che non intendeva più parlare
Le cose si fanno calde tra Turchia e Israele. Il ministero degli Esteri israeliano ha definito la decisione della Turchia di convocare il suo ambasciatore a Tel Aviv per consultazioni “una mossa del presidente turco che si schiera con l’organizzazione terroristica Hamas”. In precedenza il presidente turco Recep Tayyip Erdogan aveva dichiarato che non intendeva più parlare con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a causa delle azioni di Israele nella Striscia di Gaza.
Gaza deve far parte di uno stato palestinese indipendente e sovrano dopo la fine della guerra di Israele con Hamas, ha sottolineato sabato Erdogan ai media turchi, aggiungendo che la Turchia non è d’accordo con la “cancellazione graduale dei palestinesi dalla storia”. Egli ha anche osservato che l’appello dell’ambasciatore Sakir Ozkan Torunlar alle consultazioni non significa la rottura delle relazioni diplomatiche con Tel Aviv.
La Russia ha testato senza successo i portatori di armi nucleari Yars e Bulava: dettagli da GUR
Tel Aviv risponde ad Ankara
“La decisione delle autorità turche di richiamare il suo ambasciatore in un momento in cui lo Stato di Israele si trova nel mezzo di una guerra di autodifesa impostagli da un’organizzazione terroristica peggiore dello Stato islamico è un altro passo del presidente turco, che sta dalla parte dell’organizzazione terroristica Hamas”, ha risposto in risposta il portavoce israeliano della diplomazia Lior Hayat.
Il portavoce del ministero ha ricordato che i combattenti di Hamas hanno ucciso oltre 1.400 israeliani e preso più di 240 ostaggi, tra cui neonati, bambini, donne e anziani. Ha aggiunto che i terroristi usano la popolazione della Striscia di Gaza “come scudo umano e impediscono loro di spostarsi verso aree sicure rubandogli carburante, cibo e acqua potabile”.
La settimana scorsa, Israele ha richiamato i suoi diplomatici in Turchia dopo che Erdogan ha descritto Hamas come “combattenti per la libertà”. Domenica il braccio armato palestinese di Hamas ha riferito che più di 60 ostaggi erano dispersi a seguito degli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. Anche Abu Ubaida, portavoce delle Brigate al-Qassam, ha detto che sotto le macerie sono stati ritrovati i corpi di 23 ostaggi israeliani.