Sei interventi chirurgici all’Ospedale Universitario. Il robot chirurgico Da Vinci X ha aiutato. Solo quattro centri in Polonia possono vantarsi di avere un dispositivo del genere.
Il robot chirurgico Da Vinci X è operativo da una settimana e mezza nella sala operatoria dell’Ospedale Universitario di Cracovia e ha già “aiutato” i medici a eseguire 6 interventi chirurgici. Solo quattro centri in Polonia possono vantarsi di avere un dispositivo del genere. Come annunciato dal direttore Marcin Jędrychowski, l’ospedale prevede “almeno due o tre interventi robotici al giorno nel campo della ginecologia e dell’urologia, e nel prossimo futuro anche della chirurgia colorettale”.
– La valutazione delle procedure robotiche da parte del Fondo sanitario nazionale è un prodotto relativamente nuovo e, come direttore, è mia responsabilità da un lato sviluppare l’ospedale, ma dall’altro farlo in modo razionale. Per me questo significa che inizieremo ad operare con l’assistenza di un robot chirurgico quando ci verrà fornito un paniere di servizi rimborsati. Questo è attualmente il caso delle procedure urologiche, ginecologiche e di sei interventi chirurgici. Ecco perché credo che solo ora sia il momento di pensare allo sviluppo della chirurgia robotica nel nostro ospedale – ha detto il direttore Jędrychowski.
L’ospedale noleggia esclusivamente il dispositivo Da Vinci, ma non esclude l’acquisto in futuro di un secondo robot della stessa classe. I fondi per questo scopo dovranno provenire dal Fondo medico. – Attualmente abbiamo deciso per un sistema sanitario del tutto unico, ma a mio avviso molto orientato al futuro, il cosiddetto locazione nel sistema “per procedura”.
L’intero importo viene saldato in base alle procedure eseguite, per il numero delle quali abbiamo firmato un contratto. Questa è una soluzione molto efficace. Sono fermamente convinto che il sistema della tariffa di disponibilità prima o poi diventerà una soluzione decisiva, sottolinea il direttore Jędrychowski.
Il professor Piotr Chłosta, direttore del dipartimento clinico di urologia e urologia oncologica, è uno degli specialisti che hanno già avuto l’opportunità di eseguire interventi chirurgici con l’aiuto del sistema da Vinci. Secondo la sua valutazione, l’uso di un robot aumenta la precisione, consente l’imaging tridimensionale, accorcia la curva di apprendimento nel campo della laparoscopia chirurgica, crea l’opportunità di mantenere una posizione ergonomica durante l’intervento, rendendo il lavoro molto più confortevole e notevolmente riduce il campo operatorio. Tutto ciò crea le basi per parlare di un chiaro criterio di progresso nell’evoluzione nel campo della chirurgia urologica.
Il professor Chłosta attira però l’attenzione sul fatto che un robot chirurgico, cioè un telemanipolatore, non è un apparecchio che opera per il chirurgo. È un dispositivo che viene azionato da un chirurgo e gli conferisce il movimento previsto dal medico che lo utilizza. Presto arriverà in ospedale un altro dispositivo che consentirà di eseguire 5-6 interventi robotici al giorno.
foto: Ospedale universitario di Cracovia